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Viteria: come scegliere le viti adatte al tipo di impiego

Le viti sono elementi di fissaggio per assemblare parti e strutture. Le differenze di materiale, forma, filettatura, inserto, dimensione e trattamento applicato superficialmente, le rendono versatili e adatte all’impiego in molteplici settori.

In questo articolo ti spieghiamo come scegliere le viti adatte al tipo di impiego. Il nostro team qualificato è sempre a disposizione per guidarti nella scelta della migliore soluzione per ogni genere di applicazione. Visita il sito per trovare un vasto assortimento di viti.

Gamma prodotti viteria: le diverse tipologie di viti.

La viteria comprende una vasta gamma di prodotti, ognuno dei quali ha una specifica funzione. Tra le tipologie di viti più comuni ci sono:

  1. A testa esagonale : sono caratterizzate da una testa esagonale che consente di serrare la vite utilizzando una chiave inglese.
  2. A testa cilindrica : presentano una bombatura sulla testa e un taglio a croce, a cacciavite o a torx. Generalmente sono impiegate nella carpenteria leggera e hobbistica.
  3. A testa cilindrica con esagono incassato : comunemente chiamate “viti a brugola”, hanno una testa cilindrica e un inserto esagonale o a torx. Sono utili quando lo spazio a disposizione per il montaggio dei componenti è insufficiente.
  4. A testa svasata : hanno una testa conica (piana in sommità) e un inserto a croce, taglio a cacciavite, torx o con esagono incassato. Consentono una finitura liscia, senza ingombri sulla superficie dei componenti da assemblare.
  5. A testa bombata : hanno una testa sferica ed esagono incassato. Sono utilizzate per applicazioni estetiche o per prevenire danni alle superfici; si possono trovare anche con una finta rondella che consente di aumentare la superficie di appoggio della vite.
  6. Viti a occhiello : si presentano con una parte a forma di anello e la parte filettata in asse. Vengono impiegate per fissaggi leggeri, medi e pesanti.
  7. Viti per il calcestruzzo : possono avere testa cilindrica, cilindrica ridotta, svasata o esagonale. Sono utilizzate per fissare oggetti su superfici rigide come calcestruzzo o pietra; risultano molto utili per il fissaggio diretto di cancellate, ringhiere o muretti.

Inoltre, le viti si distinguono per classi di materiale: possono essere in acciaio bassa e alta resistenza, in materiale inox AISI304, AISI316 ed ottone.

 

 

Gli inserti: quali sono le principali differenze?

La scelta dell’impronta è importante per trasmettere la giusta forza alla vite e avere la giusta coppia di serraggio.

Per non danneggiare la vite e le parti da assemblare bisogna scegliere con attenzione l’impronta e l’inserto, individuando il modello e la misura corrispondente alla vite. Ecco una panoramica sulle tipologie di inserti di avvitatura:

  1. Inserto a Cacciavite : si presenta con un taglio sulla parte superiore della testa della vite. Poco adatto per l’avvitatura elettrica, poichè l’inserto slitta quando gira velocemente. Le viti a testa solcata si trovano su vecchie installazioni e strutture. Generalmente, la misura va da 3 a 6,5.
  2. Inserto a Croce : si presenta con una croce sulla parte superiore della vite. Può essere Philips PH e Pozidrive PZ
    • Inserto Philips : identificate dal codice PH, hanno un’impronta a forma di croce. Sono viti molto comuni. Questo tipo di impronta tende a far uscire gli inserti quando la velocità diventa molto forte. La misura delle impronte a croce varia da 0 a 3.
    • Inserto Pozidrive : identificate dal codice PZ, hanno la forma di una croce con gli angoli divisi da una bisettrice – in altre parole vi sono due croci di cui una è sfalsata di 45°. Questa forma consente all’inserto di aderire meglio. Le impronte Pozidrive (PZ) vanno dalla misura 0 alla 4 e vengono impiegate per lo più nelle viti truciolari e per legno.
  3. Inserto TORX : identificate dal codice TX, anche conosciuto come impronta a stella, consente un’ottima adesione tra cava e inserto. Vengono impiegate per fissaggi più gravosi, dove la presa dell’inserto con la vite deve essere ben salda. La gamma delle misure va da 10 a 40 per l’uso comune, fino a 50 in meccanica.

Come scegliere le viti adatte alla lavorazione?

La scelta delle viti dipende dall’applicazione specifica in cui devono essere utilizzate: per eseguire un montaggio a norma e in completa sicurezza è fondamentale scegliere i giusti componenti.

Il primo elemento da considerare è il disegno tecnico del progetto, sul quale viene indicata la tipologia della vite, le dimensioni della stessa, le classi di resistenza e il tipo di finitura superficiale.

Inoltre, bisogna valutare il materiale su cui si andrà a lavorare: se si tratta di un materiale molto duro come il metallo, è necessario scegliere una vite con una punta altrettanto dura per non rovinare la testa.

Un altro fattore importante è il carico che la vite deve sopportare: una vite più resistente sarà necessaria per sostenere un carico più pesante.

Anche l’ambiente di lavoro influenza la scelta delle viti: se dovranno essere esposte a condizioni esterne, come l’umidità o la corrosione, sarà necessario scegliere viti con rivestimenti speciali per resistere all’usura e alla corrosione.

È importante scegliere il tipo di filettatura e la tipologia di testa corrette; quest’ultima può influire sulla sua capacità di resistere al carico e di adattarsi alle superfici di contatto.

Infine, un altro fattore importante è la dimensione: la scelta delle dimensioni sbagliate può comportare problemi di fissaggio o di tenuta.

Come si legge la misura delle viti?

La misura delle viti viene generalmente espressa in millimetri, ed è indicata dal diametro e dal passo della vite. Il diametro si riferisce alla larghezza dell’albero della vite, mentre il passo indica la distanza tra le creste delle filettature sulla vite.

Ad esempio, una vite con indicazione M5x0,8 ha un diametro di 5 millimetri e un passo di 0,8 millimetri. Questo significa che per ogni giro della vite, questa si muove in avanti di 0,8 millimetri.

Inoltre, è possibile trovare anche altre indicazioni come la lunghezza totale della vite o il tipo di filettatura (metrica ISO, UNC, UNF, ecc.), che possono essere importanti per determinare la compatibilità con altri componenti.

 

La scelta della dimensione e della tipologia di vite è fondamentale per garantire un’installazione sicura e resistente.

Prima di procedere all’acquisto, è possibile consultare le tabelle di specifica delle viti o chiedere consiglio ad un professionista per determinare quale tipo di vite sia la migliore per il lavoro da eseguire.